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M9

Civile

Il contesto

Promosso dalla Fondazione di Venezia e inaugurato nel Dicembre 2018, il Museo del Novecento di Mestre rappresenta il fulcro di una nuova centralità urbana della città. Frutto di un progetto realizzato dallo studio Sauebrunch Hutton Architects e sviluppato dallo studio multidisciplinare di architettura e ingegneria SCE Project, l’edificio è parte di un piano più ampio che ha coinvolto la riqualificazione dell’ex-Convento delle Grazie, struttura risalente al XVI secolo mantenuta e riconvertita ad uso commerciale.

Particolarità di progetto

Il Museo del Novecento, noto anche come M9, data la sua natura fortemente diversificata e, al contempo, connotata, si presenta infatti come un edificio dalla progettazione integrata: ne sono un esempio gli impianti di climatizzazione, ventilazione ed elettrici integrati alle strutture portanti che, oltre alla efficienza da un punto di vista di prestazioni, hanno dovuto anche rispondere alla qualità estetica e superficiale dei cementi armati.

Forse ancor più calzante, però, è l’esempio dell’ex-Convento, nel quale i portanti di acciaio inseriti nelle murature esistenti hanno permesso la creazione di spazi fluidi e ampi e, contemporaneamente, l’inserimento di reti e canalizzazioni necessarie per le nuove attività dell’edificio, il tutto in funzione, per l’appunto, di un armonico coesistere di architettura, struttura e impiantistica.

Il campo energetico, climatizzazione e produzione di ACS

Tra le sicure peculiarità dell’M9 troviamo il campo geotermico, esempio non solo di efficienza e di perfetta comunicazione tra progettazione ed installazione, ma indiscutibile segno, ancora una volta, di integrazione impiantistica, energetica e strutturale. Orientato dagli esiti di un ground response test (GRT) eseguito in modalità riscaldamento e raffrescamento secondo indicazioni e prescrizioni definite da ASHRAE (2007), il campo geotermico a bassa entalpia sottostante il Museo del 900 è composto da 60 sonde posizionate ad una profondità di 110 m e percorse da tubazioni in polietilene reticolato ad alta pressione all’interno delle quali circola acqua senza glicole, impiegata per garantire, ancora una volta, la piena eco-sostenibilità del sistema.

Un approfondimento circa gli impianti di climatizzazione e quelli dedicati alla produzione di ACS è, infine, doveroso in quanto gli stessi sono caratterizzati da una progettazione, installazione e da un conseguente impiego estremamente versatile e ottimizzato in ottica di risparmio energetico.

Per quel che riguarda l’aspetto igenico-sanitario, la volontà di creare una struttura con emissioni di CO2 pari a 0 ha portato a non includere la presenza dei più diffusi generatori di calore a gas metano, ma ad adottare invece una strategia nettamente più “eco-efficiente”, nella quale la produzione dell’ACS si diversifica a seconda delle tipologie d’uso. Lo stesso principio di differenziazione lo ritroviamo nella gestione della climatizzazione.

DATI TECNICI

IMPIANTI ELETTRICI

Cabina mt/bt commerciale (ex convento): 1 trasformatore da 800kVA

Cabina mt/bt museo 1: 2 trasformatori da 800kVA

Cabina mt/bt museo 2: 1 trasformatore da 400kVA

Gruppo elettrogeno: 1 gruppo da 500kVA

Gruppi statici di continuità: 1 gruppo da 160kVA CPSS autonomia 60 minuti a servizio del Museo, 1 gruppo da 60kVA CPSS autonomia 60 minuti a servizio dell’ex Convento, 1 gruppo da 60kVA autonomia 15 minuti a servizio del Museo

IMPIANTI MECCANICI

Pompe di calore geotermiche: 4 pompe di calore ciascuna con una potenza frigorifera di 97kW e una potenza termica di 104kW

Gruppo frigorifero polivalente condensato ad aria: 1 gruppo polivalente a supporto dell’impianto geotermico con una potenza frigorifera di 400kW e una potenza termica di 420kW

Condizionatori di precisione ad espansione diretta condensati ad aria: 2 condizionatori di precisione all’interno del caveau in grado di mantenere una temperatura costante di 20°C e 55% di umidità relativa

Caldaia doppia a condensazione: 1 Caldaia composta da due caldaie ciascuna da 200kW certificate come generatore unico a servizio dell’edificio ex Convento

Unità trattamento aria: 2 UTA con umidificatori e tre estrattori con batterie di recupero sull’edificio ex Convento e 15 UTA per il Museo. Per queste ultime 11 sono dotate di umidificazione e 14 sono dotate anche di impianto di sanificazione

Civile / Consortile Ca’ Litta
Energia / NUPI