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Ridurre le emissioni degli impianti di cogenerazione nel settore sanitario: la nuova soluzione delle celle a combustibile.

di Davide Ghidoni

Oggi sia addetti ai lavori che non parlano di:

• Efficientare i processi

• Potenziare l’utilizzo delle rinnovabili

• Decarbonizzare (H2, biogas, ecc)

La cogenerazione che ruolo può avere in questo nuovo scenario?
Ed in particolare, come possiamo declinarla all’interno delle strutture ospedaliere?
Possiamo dire che la cogenerazione sia ancora uno strumento efficace?

Di certo possiamo dire che la cogenerazione resta un elemento che genera risparmio per chi lo utilizza e pertanto si tratta di una soluzione da perseguire soprattutto in un momento in cui i prezzi di energia elettrica e gas metano sono elevati e non più stabili come un tempo.

Oggi più di prima, però, le tematiche legate alle emissioni costituiscono un ostacolo a questo tipo di soluzione: NOX, CO, CO2 sono tematiche a cui noi tutti addetti ai lavori guardiamo ogni giorno.

In questo contesto, anche nel settore sanitario, parlare di cogenerazione con celle a combustibile, quindi di NOVA – la prima cogenerazione che integra la tecnologia delle fuel cell in Europa – può essere una soluzione che guarda al futuro. Le celle a combustibile sono un sistema di generazione elettrica attraverso una reazione chimica.

La reazione, inoltre, genera calore che può essere facilmente recuperato per essere integrato nei processi produttivi.
Poiché non avviene combustione si azzerano le emissioni inquinanti (NOX, CO, SOX).

La reazione chimica avviene utilizzando idrogeno ed ossigeno, pertanto la tecnologia si presenta già in prospettiva futura come utilizzatore di idrogeno.

Infatti oggi l’idrogeno viene ottenuto dal metano, ma la cella può già funzionare anche in blend idrogeno-metano. Una delle peculiarità è che non si ha perdita di efficienza nell’utilizzo dell’idrogeno (come invece accade nel caso dei motori).

La cella a combustibile inoltre ha il pregio di avere una elevatissima efficienza elettrica ed una bassa potenza termica. Il rapporto elettrico-termico è in rapporto 2 a 1. Questo permette di avere rendimenti globali superiori all’80%.