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Città delle culture

civile: settore museale

Il contesto

La Città delle Culture di Milano è l’elemento rappresentativo dell’intero progetto di recupero dell’area Ex Ansaldo, che costituisce uno dei punti di riferimento degli interventi di recupero a scopo espositivo.

Questo progetto è il nodo di una nuova strategia urbanistica di riqualificazione delle aree abbandonate, ottenuta anche ricavando nuovi spazi al fine di riconsegnare spazi storici importanti alla città. L’area centrale, occupata un tempo dai capannoni dell’Ansaldo di Via Bergognone, nel 1999 è stata trasformata nella “Città delle Culture”. In ragione della dislocazione territoriale dell’area in cui sorge – ovvero uno dei contesti urbani di Milano più in evoluzione – sono stati adibiti spazi flessibili capaci di accogliere nuovi stimoli ed essere ridefiniti nel tempo.

Il complesso raggruppa una serie di spazi con destinazioni d’uso di diverso tipo. Il “Lotto A” del progetto complessivo si compone di due sezioni:

  • Lotto A1: nuovo edificio posto all’interno dell’isolato e costruito nello spazio ottenuto mediante la demolizione di alcuni capannoni dismessi, destinato ad ospitare il Centro delle culture extraeuropee;
  • Lotto A2: nuovo edificio di ingresso, anch’esso all’interno dell’isolato, in sostituzione di un edificio esistente. Questo edificio ospita parte degli impianti del lotto B, oltre agli impianti di supporto alle funzioni dell’edificio stesso.

Tipologia di intervento

Cefla Engineering si è occupata della realizzazione degli impianti meccanici la cui progettazione è stata caratterizzata da un continuo processo di ricerca nel corso del quale sono state sviluppate una serie di soluzioni alternative. Le idee progettuali ritenute migliorative, ipotizzate ed in seguito concretizzate in funzione dell’impostazione del progetto base, sono emerse focalizzando l’attenzione su alcuni principali obiettivi, ritenuti primari:

  • Installazione di macchine termofrigorifere ad alto rendimento energetico;
  • Utilizzo di acqua di falda come scambiatore di calore;
  • Affidabilità ed ispezionabilità dei macchinari;
  • Contenuto tecnologico atto a limitare i costi gestionali

Tali soluzioni impiantistiche hanno escluso, di fatto, la necessità di realizzare centrali termiche e frigorifere di tipo convenzionale. Nell’edificio, l’atrio principale funge da tampone tra il clima variabile esterno e le costanti condizioni ambientali delle gallerie di esposizione. Ogni centrale è dotata di sistemi di filtrazione e scambiatori a piastre per il disaccoppiamento fra l’acqua di falda e l’acqua di condensazione. Utilizzando l’acqua di falda come fonte termica a bassa temperatura o come fonte di raffreddamento, le pompe di calore sono in grado di produrre l’acqua calda e l’acqua refrigerata necessaria ad alimentare tutti i terminali dell’impianto. In funzionamento estivo l’acqua di falda è utilizzata per lo smaltimento del calore di condensazione. In funzionamento invernale è invece utilizzata come sorgente termica del carico frigorifero.

Nelle unità di trattamento aria la miscela tra aria esterna e ricircolo viene filtrata in doppio stadio, riscaldata ed umidificata d’inverno e raffrescata e deumidificata d’estate. Tali unità, così come le centrali di generazione dei fluidi, sono dotate di un sistema di regolazione automatica, consentendo notevoli risparmi dal punto di vista energetico.

DATI TECNICI

Potenza termica installata: 5.500 kW

Potenza frigorifera installata: 5.265 kW

Aria trattata : 313.000 m3/h

Area totale di intervento Lotto A1 “Centro delle Culture Extra Europee”: 17.680 m2

Area totale di intervento Lotto A2 “Associazione Grupporiani e Sale Impianti”: 2.972 m2

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